Ischia si candida: «Dateci il casinò sul mare» Massimo Zivelli Il Mattino, 3 aprile 2005
Ischia. Una casa da gioco per rilanciare e incrementare il turismo d’elite anche nei periodi di bassa stagione. Un vero e proprio casinò del mare dove i ricchi vacanzieri - che incrociano sulle rotte del medio e basso Tirreno - potranno fermarsi con yacht e navi da crociera, sull’isola che a giorni riapre, dopo decenni, il suo eliporto al traffico commerciale e che nel giro di un anno si doterà di nuovi e attrezzati scali per megayacht, come quello che sta per essere realizzato a Casamicciola Terme. È questa la proposta avanzata in questi giorni da Ischia e Procida che si candidano a diventare i nuovi paradisi per gli appassionati del tavolo verde e della roulette. Una proposta destinata, però, ad alimentare polemiche perché Capri contesta l’iniziativa di Ischia e Procida. L’iniziativa, avviata da una delibera adottata dal Comune d’Ischia nel novembre scorso, si è adesso allargata agli altri Municipi isolani che intravedono nella istituzione del casinò una ulteriore possibilità di incentivare le fasce di turismo medio-alte. Ecco, quindi, che gli amministratori isolani hanno inviato una lettera al ministero dell’Economia, chiedendo che venga realizzato a Ischia un casinò. Non è la prima volta che Ischia si candida a ospitare la sede di una nuova casa da gioco. La precedente richiesta venne scartata nel 2002 dai funzionari del ministero anche perché non adeguatamente supportata negli intenti da tutte le amministrazioni locali. «Questa volta sarà diverso, abbiamo voluto coinvolgere in questo nostro discorso anche gli amici della vicina Procida - rivela il sindaco d’Ischia Porto Giuseppe Brandi - perché tutti devono essere non solo partecipi di questa grande iniziativa, ma anche dei diretti benefici che la istituzione di un casinò apporterà all’economia delle isole». La crisi complessiva del turismo che investe anche una località come Ischia (l’isola da sola rappresenta il 30% del fatturato del settore vacanze in Campania) spinge dunque verso l’adozione di nuovi incentivi. Sul mercato nazionale e mondiale, l’offerta del tradizionale pacchetto terme più spiagge adatto a un turismo di massa, andrà ad integrarsi quindi con le nuove attrattive. «Si assiste in questi ultimi anni a una forte ripresa del turismo d’elite ad Ischia. Non c’è solo un’accresciuta presenza di vip, ma anche un trend positivo per le strutture ricettive e turistiche di lusso», fa notare Giancarlo Carriero, proprietario dello storico albergo della Regina Isabella. E se gli imprenditori del turismo sembrano essere ampiamente favorevoli a qualsiasi iniziativa - anche quella del casinò - che possa in qualche modo concorrere al rilancio del settore in un momento così delicato, non mancano però critiche e opposizioni alla proposta. L’idea di trasformare un angolo dell’isola in una Las Vegas in miniatura da sempre non piace agli ambientalisti che temono l’arrivo sull’isola di malavitosi e personaggi poco raccomandabili, spinti dal richiamo della casa da gioco. Anche sulla sede del casinò ci sono state polemiche: tempo fa venne proposta la Colombaia di Luchino Visconti, che attualmente ospita la scuola internazionale di cinema e teatro, e subito si levarono critiche. Fra le location attualmente più accreditate a ospitare la struttura, in pole position restano quelle che gravitano attorno all’area di Ischia Ponte, facilmente raggiungibili via mare.
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