Villa del Casale, la palla passa a Sgarbi. Firmato il decreto che specifica i compiti MF Sicilia 2/4/2005
Ormai è ufficiale: sulla villa del Casale l'assessore regionale ai beni culturali, Alessandro Pagano, passa la palla a Vittorio Sgarbi. A dirlo sono le carte. Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il decreto con il quale vengono messi, nero su bianco, i compiti del critico d'arte, nominato lo scorso marzo alto commissario del villa romana di Piazza Armerina. «Si tratta», fanno sapere dall'assessorato ai beni culturali, «di un atto amministrativo con il quale la regione delinea le funzioni del commissario e specifica l'indirizzo da seguire». Sgarbi, dunque, dovrà occuparsi di gestire e organizzare il recupero e la conservazione della villa imperiale, per i quali verranno spesi oltre 18 milioni provenienti da Agenda 2000. In ballo ci sono anche circa 6 milioni di euro provenienti dal Pit 11, ottenuti tramite un finanziamento della provincia di Enna e che serviranno alla realizzazione delle opere connesse al sito archeologico, come parcheggi, strade, rete fognaria e impianto idrico. E sempre in tema di quattrini, il commissario Sgarbi riceverà per questo lavoro in Sicilia un compenso di oltre 51 mila euro. Oltre al «rimborso delle spese sostenute, anche un'ulteriore quota da determinare con successivo atto, pari al 30% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso della villa del Casale di Piazza Armerina», come si legge nel decreto assessoriale n. 25 del 16 marzo 2005. Quindi, una volta appurato che i quattrini ci sono per tutti, è ora di rimboccarsi le maniche e rendersi operativi. Sgarbi, che al momento si trova all'estero per altri impegni di lavoro (in viaggio tra gli Emirati Arabi e la Polonia), si recherà appena possibile a Piazza Armerina per intraprendere l'incarico e occupare l'ufficio che gli spetta presso la sovrintendenza ai beni culturali di Enna. Ad aspettarlo ci sarà la sua équipe di restauratori, tra i quali l'architetto Lucio Trizzino. Quest'ultimo, insieme all'altro ideatore e collega Mario Bellini, ha pronto già dalla scorsa estate il progetto di una cupola per la protezione del monumento dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità. «L'ultimo progetto rimasto in piedi è quello della cupola», commenta Trizzino, «perché gli altri sono stati bocciati o si sono arenati. Ma la decisione su come portare avanti i lavori spetta a Sgarbi». Ciò che conta, in realtà, è non perdere altro tempo: entro il 31 dicembre del 2008, infatti, la villa dovrà essere pronta e i collaudi effettuati. «La realizzazione della cupola», spiega ancora Trizzino, «rientrerebbe entro i termini stabiliti dall'Unione europea: tre mesi per l'appalto, due per il progetto esecutivo, quattro per realizzare la cupola e altri quattro per montarla». «La villa, inoltre», conclude l'architetto, «ha bisogno di uscire dall'isolamento nel quale si trova: adibire palazzo Trigona a museo e riprendere l'ex istituto industriale, che ha particolari liberty di grande prestigio, contribuirebbe sicuramente al rilancio di questa area dell'Ennese». Una rinascita sicuramente necessaria dal momento che durante il weekend di Pasqua, secondo gli ultimi dati sul turismo, i visitatori a Piazza Armerina sono diminuiti dell'1,26%. Intanto, un nuovo nome noto si è aggiunto alla squadra per la rinascita della villa imperiale. Si tratta di Umberto Baldini, il restauratore che si mise in prima fila nel 1966 per salvare le opere d'arte danneggiate dall'alluvione di Firenze. Il contributo di Baldini ai mosaici dell'Ennese potrebbe essere proprio la tecnica escogitata da lui in quella occasione. È l'astrazione cromatica, un metodo di restauro che usa il colore per recuperare le parti mancanti di una statua o di un oggetto d'arte. Questa tecnica potrebbe essere riciclata anche per il caso dei mosaici di Piazza Armerina. |