Palazzo Grassi: Casinò spa, affari durante il volo 01/04/2005 La Nuova Venezia
E lunedì mattina alle 11, a urne elettorali ancora aperte, mentre Venezia starà scegliendo il suo futuro sindaco (o i due che andranno al ballottaggio), è convocato il Consiglio di amministrazione della Casinò spa, con all'ordine del giorno la vicenda di Palazzo Grassi e il finanziamento per l'acquisto. Si parlerà anche di vertici aziendali, in relazione, probabilmente, alla posizione del direttore generale Armando Favaretto, (che comunque ha già un contratto di ferro, a tempo indeterminato, con una penale di oltre un milione di euro se dovesse essere rescisso) e di finanziamenti per il Casinò di Malta, non ancora venduto.
La decisione dell'ex re del nichel Terruzzi di abbandonare la trattativa di acquisto di Palazzo Grassi — che sarà probabilmente ufficializzata oggi — è stata presa ieri, dopo un consulto a Milano con i propri legali. Dagli avvocati sarebbe arrivata la conferma che un'eventuale azione legale nei confronti della casa da gioco — sulla base dell'accordo quadro già sottoscritto — avrebbe avuto esito positivo. Ma sarebbe stato lo stesso Terruzzi a decidere di rinunciare alla causa, deluso dall'atteggiamento dei responsabili della casa da gioco e dal sindaco Paolo Costa, che hanno di fatto operato per il fallimento dell'accordo già sottoscritto per la vendita del 95 per cento della società a un prezzo di 28 milioni di euro. Dopo l'ultimo incontro tra le parti, avvenuto mercoledì 16 marzo e che sembrava preludere alla forma del preliminare d'acquisto. da parte del Casinò il silenzio era stato totale. I legali di Terruzzi aveva no inviato un fax giovedì 24 febbraio, sollecitando al ri spetto degli accordi stipulati in vista della scadenza del k aprile per la firma del preliminare di vendita. La risposta per lettera del presidente del la Casinò spa Giorgio Piantini era stata che se i termini dell'accordo restavano quelli delineati — con la richieste di Terruzzi di un impegno più che trentennale per vincolare a Palazzo Grassi la sua colle zione d'arte — la casa da gioco si riteneva libera da ogni impegno preso. Nel frattempo , infatti, Costa e il Casinò stavano trattando la vendite di Palazzo Grassi all'imprenditore francese Francois Pinault — a sua volta proprietà rio di un'importante collezio ne d'arte contemporanea — e ora se ne capiscono i motivi. Pinault ha infatti rinunciato improvvisamente — in seguito a problemi urbanistici — alla realizzazione del museo d'arte moderna da 32 mila metri quadri che doveve ospitare la collezione delle sua Fondazione a Boulogne nell'area degli ex stabilimen ti Renault e che doveva esse re pronto per il 2007. Ha dunque necessità, ora, di colloca re altrove il meglio della sue collezione, e Palazzo Grass: evidentemente va benissimo tanto più che il futuro diretto re artistico dovrebbe essere l'ex ministro della Culture francese Jean-Jacques Aillagon, già direttore designate del suo museo personale. Ma le ultime indiscrezioni parla no anche di un possibile ritor no in scena della Fondazione Venezia di Giuliano Segre nell'affare Palazzo Grassi e anche di una possibile cordata statunitense. La scarsa correttezza dimostrata dalla controparte e l'impressione di arrivare a Venezia non più gradito ha quindi indotto a malincuore Terruzzi a farsi da parte, rinunciando anche a una possibile azione legale che quasi certamente vincerebbe. La palla e le responsabilità, passano ora tutte nelle mani di Costa, alle sue ultime ore da sindaco, e del Casinò, che devono a questo punto chiudere l'affare di Palazzo Grassi nel giro di pochi giorni e con un esborso economico per l'acquisto che, a questo punto, sarà tutto a carico della casa da gioco, in attesa dei nuovi soci.
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