Patto con i Comuni. Ville storiche salvate da strade e cemento A. Pri. Corriere del Veneto Edizione di Vicenza 31/3/2005
GRUMOLO — Firmato l'accordo per salvare le ville storiche. Ieri mattina il presidente regionale dell'Anci, Vanni Mengotto, ha siglato il patto di collaborazione con l'associazione Ville Venete che da anni si batte per ottenere una maggiore tutela del patrimonio architettonico del Veneto. «Un accordo molto importante, che ci permetterà di salvare le dimore storiche, troppo spesso soffocate da strade e capannoni» spiega la presidentessa dell'ente, Ricciarda Avesani. Il patto sottoscritto a Villa Piovene, nella campagna di Grumolo delle Abbadesse, prevede l'impegno da parte dell'associazione nazionale che riunisce i comuni italiani di avvalersi della consulenza dell'associazione per quanto riguarda progetti e infrastrutture che interessano le dimore storiche. Un fronte imponente, se si pensa che sono oltre quattromila le ville venete, patrimonio che non ha eguali nel mondo. «Non si tratta soltanto di salvare le abitazioni palladiane - assicura Avesani - che in genere sono già ben tutelate. Piuttosto vogliamo proteggere tutte quelle preziose dimore disseminate nel territorio e che spesso vengono sottovalutate, nonostante offrano uno spaccato importante della nostra storia». Grazie all'accordo siglato ieri con l'Anci, d'ora in avanti l'Associazione Ville Venete verrà convocata dai sindaci quando i Comuni dovranno mettere mano ai piani regolatori. Un parere non vincolante, quello che si troverà ad esprimere il gruppo della Avesani, ma che comunque consentirà di esercitare pressioni per salvaguardare le zone circostanti alle residente storiche. «In passato lo sviluppo industriale del Nord Est ha inferto un duro colpo alle ville - spiega la presidente - con i sindaci che concedevano di costruire strade e industrie distanti appena qualche decina di metri dalle residenze. Per fortuna oggi i tempi sono cambiati: la corsa ai capannoni può lasciare spazio ad una vera politica di protezione del patrimonio artistico e architettonico del Vicentino e dell'intera regione». L'accordo di Villa Piovene ha effetto immediato. Già dai prossimi giorni l'associazione parteciperà ad una serie di incontri con alcune amministrazioni comunali alle prese con modifiche ai piani regolatori. «In cambio dell'opportunità di far sentire la nostra opinione sui progetti che coinvolgono le dimore storiche - spiega Avesani - l'associazione si è impegnata a fare da mediatrice tra l'infinità di cause legali che vedono fronteggiarsi Comuni e proprietari di ville private». Ma per le amministrazioni, l'accordo prelude soprattutto alla possibilità di vedere incrementare il turismo. Tra gli impegni assunti dall'associazione c'è infatti quello di tentare di convincere i proprietari ad aprire le ville ai visitatori.
L'iniziativa •I CONTENUTI L'accordo dovrebbe preservare le dimore e le loro pertinenze dalla costruzione di fabbricati, capannoni, alberghi. Il problema viene denunciato da anni dai proprietari, secondo cui l'edilizia «selvaggia» ha deturpato molte delle migliaia di dimore venete, molte delle quali firmate dal Palladio. •L'INTESA L'accordo firmato ieri mattina a Sarmego di Grumolo delle Abbadesse prevede attività di «consulenza», da parte dei proprietari delle ville e delle dimore storiche, nelle fasi di redazione degli strumenti urbanistici e dei piani regolatori generali. Il protocollo è stato siglato alla presenza dal sindaco di Grumolo, Maria Luisa Toso, dal proprietario di Villa Godi Piovene, Ruggero Piovene, dal presidente di Anci Veneto, Vanni Mengotto, e dal presidente dell'Associazione Ville Venete, Ricciarda Avesani.
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