Il teatro di Taormina tesoro siciliano. Attrae più turisti della Valle dei Templi E. La. Giornale di Sicilia 31/3/2005
PALERMO. Un balzo in avanti che vale il primo posto nella classifica dei siti cui turali siciliani più visitati: il Teatro antico di Taormina scavalca la Valle dei Templi e si riprende lo scettro. Nel 2004 l'anfiteatro greco-romano con vista sull'Etna ha avuto oltre 705 mila visitatori, circa 95 mila in più rispetto all'anno precedente: un incremento del 13,75% che vale dunque la leadership siciliana, nella top ten dei «gioielli» dell'Isola. La Valle dei Templi di Agrigento, pur segnando a sua volta un incremento di turisti, si ferma a quota 666 mila presenze. Il teatro di Taormina ha il primato anche degli incassi: le visite hanno fruttato alla Regione quasi 2 milioni 200 mila euro, con un aumento addirittura del 17% nel confronto con il 2003. Il «sorpasso» di Taormina nella gara fra i due più rinomati tesori della Magna Grecia è il dato più evidente della classifica elaborata dall'assessorato dei Beni Culturali, che proponiamo in anteprima. Più che di un sorpasso, in realtà, si tratta di una ripresa di posizione, visto che già nel 2002 il teatro antico taorminese aveva chiuso davanti alla Valle dei Templi, per numero di visitatori. Per il resto, questa particolare graduatoria del patrimonio artistico siciliana fatta in base al numero dei turisti e degli incassi del 2004, non offre particolari sussulti. Un buon aumento di visitatori è quello fatto registrare dal museo archeologico di Agrigento: quindicimila in più rispetto all'anno precedente, ovvero un incremento percentuale dell'11,29% che lo porta davanti al chiostro di San Giovanni degli Eremiti di Palermo. Monumento che a sua volta denuncia il calo più evidente di presenze: ventiseimila persone in meno, sotto le cupole rosse volute da Ruggero II (-17,26%). Nel complesso, le presenze nei primi dieci siti dell'Isola sono aumentate, sep-pur di poco: centomila visitatori in più, un tre per cento che non soddisfa l'assessore ai Beni Culturali Alessandro Pagano. «Qualche segnale positivo c'è, ma bisogna fare di più. Promuovendo l'immagine della Sicilia in grandi mercati come quello cinese, indiano o statunitense. Ma soprattutto migliorando i servizi aggiuntivi di musei e monumenti. In qualche caso, vedi Selinunte, la società che ha vinto l'appalto non ha attivato neppure la biglietteria. Ora userò il pugno duro: o le imprese che devono gestire i servizi rispettano gli impegni, o rescinderò i contratti». Dietro l'angolo c'è il mecenate tedesco Wurth, cui Pagano è pronto a fare una «proposta compessiva di gestione dei beni culturali siciliani». |