Cefalù, una nuova casa al Mandralisca per il «Ritratto» di Antonello da Messina Giacomo Sapienza GIORNALE DI SICILIA Ed.Provincia - PA
Inaugurato l'allestimento della sala. Il celebre dipinto sarà custodito in una teca climatizzata e illuminata con fibre ottiche. Risolto pure il contenzioso con la Regione
CEFALU. Da oggi il «Ritratto d'uomo» di Antonello da Messina, meglio conosciuto come «Il ritratto dell'ignoto marinaio», ha una nuova collocazione: una teca climatizzata e illuminata con fibre ottiche, che consentirà ai visitatori del museo Mandralisca di Cefalù di guardare a distanza ravvicinata il capolavoro. Al dipinto sono state destinate due sale: nella prima sono esposte foto di quattro opere di Antonello e alcuni pannelli che riguardano la sua produzione artistica; nell'altra è sistemata la teca con il pezzo più pregiato del Mandralisca, esposto sin dall'apertura del museo, nel 1934. «I1 nuovo allestimento - dice l'assessore regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano - è un rilevante esempio di innovazione nel campo della museografia. Il dipinto ligneo sarà conservato ed esposto in condizioni più consone al suo splendore. Questo progetto cancella decenni di inadeguatezza ai quali abbiamo voluto porre riparo». Il direttore del Centro regionale per la progettazione e il restauro, Guido Meli, spiega che «si tratta della prima teca climatizzata col controllo del microambiente che esiste in Sicilia». L'opera, che alcuni studiosi collocano nel 1465 e altri tra il 70 e il 72, fu trovata dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca a Lipari, pare nel retrobottega di un farmacista, che l'avrebbe utilizzato come sportello per un mobile. Alla sua morte, nel 1864, il mecenate cefaludese lasciò il dipinto a una fondazione che prese il suo nome. Gli studiosi attribuiscono unanimamente il Ritratto ad Antonello, mentre da anni discutono se il soggetto rappresenti un aristocratico o un plebeo. Leonardo Sciascia si limitava a porre la domanda, senza rispondere; Roberto Longhi non aveva dubbi che si trattasse di un aristocratico, come non ne ha Consolo, che si ispirò proprio al dipinto di Antonello peri il suo «Il sorriso dell'ignoto marinaio», pubblicato nel 76. Il nuovo allestimento è stato inaugurato dopo un convegno su tutela e valorizzazione dei beni culturali, cui hanno partecipato, tra gli altri, Consolo, l'assessore regionale Alessandro Pagano e Sandro Goppion, dell'omonimo laboratorio museotecnico di Milano, che ha progettato la collocazione del Ritratto. Intanto, sembra risolta la vertenza tra il Mandralisca e la Regione, scaturita dal taglio ai trasferimenti. L'assessore Pagano ha assicurato che il «budget» destinato al museo, che ospita 25 mila visitatori l'anno, sarà garantito. Da ieri si può dunque ammirare il Ritratto in tutto il suo splendore, grazie ad una teca, vero concentrato di tecnologie: «Si tratta - spiega il direttore Guido Meli - della prima teca climatizzata con controllo del microambiente. Previsto anche un nuovo sistema di climatizzazione, con una speciale macchina che filtrerà l'aria, mantenendo costante il livello di umidità». «Il progetto della nuova teca - dice l'ideatore Ermanno Cacciatore - nasce dall'esigenza di migliorare l'esposizione e la conservazione dell'Opera». «Vogliamo affidare - dice il presidente della Fondazione Giuseppe Simplicio - a questa nuova sistemazione il rilancio del Museo».
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