«Acta photographica», un tesoro infinito Laura Gigliotti il Giornale - Cronaca Roma
È giunto al 3° volume il quadrimestrale dell'Istituto centrale per il Catalogo. In 8 foto giustapposte dei primi anni del Novecento il panorama di Roma
Il primo numero, quasi un numero zero, era dedicato a Ravenna, il secondo al Mediterraneo, con una veste grafica più elegante e asciutta e ampio spazio alle fotografìe, il terzo al paesaggio. È la cronaca del primo anno di vita di «Acta Photographica», una rivista quadrimestrale di fotografìa, cultura e territorio, con rubriche d'attualità, che mette alla portata di tutti il ricchissimo patrimonio di oltre due milioni di foto dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. «Un sogno diventato realtà, che ha trovato nella Bononia University Press il supporto tecnico operativo ideale», dice la direttrice Paola Callegari. Imbarazzo della scelta per i contenuti, vista la ricchezza e varietà dei fondi fotografici storici depositati negli archivi della Fototeca Nazionale, dell'Aerofototeca e del Museo Archivio di Fotografìa Storica. Ravenna è protagonista del primo numero perché proprio allora si era concluso lo studio di un fondo inedito di fotografìe scattate e annotate personalmente da Corrado Ricci.. Il passo successivo è stato il Mediterraneo, ambiente reale e ideale in cui si è formata la nostra civiltà. Numerosissime le foto scattate tra Ottocento e Novecento dei paesi della sponda Sud, dalla Libia, alla Turchia, alla Siria. Dell'Egitto ci sono oltre 20 mila negativi, in parte lastre di vetro alla gelatina al bromuro d'argento o al collodio, frutto dell'attività di viaggiatori fotografi, esploratori, o documentazione di scavo di missioni archeologiche che dalla metà dell'Ottocento fino al 1970 portarono alla scoperta di intere città. Da segnalare il reportage di Wilhelm Hummel, illustrato da Manuela De Leonardis, sulla città dei morti del Cairo come appariva nel 1890. Una distesa di sabbia silenziosa, attraversata da cammelli, cosparsa di tombe con eleganti cupole a bulbo, mausolei, moschee e dominata dal profilo della Cittadella, circondata da mura possenti. A creare il mito di un Oriente dove tutto era possibile contribuirono molti intellettuali e artisti, da Pierre Loti a Flaubert, a De Amicis, a Ingres a Gide e più recentemente la fotografia e il cinema. Risentono di suggestioni pittoriche e letterarie le foto erotiche realizzate all'inizio del secolo da Lehnert&Landrock nel loro studio di Tunisi, attrezzato come un set cinematografico. Un variopinto catalogo di ragazze vestite di orecchini, collane e bracciali, sullo sfondo di architetture segrete e freschi giardini, secondo l'immaginario dei turisti europei. Tema dell'ultimo numero il paesaggio, inteso dal punto di vista fisico, storico e culturale. Molto interessante la storia dell'evoluzione della fotografìa panoramica raccontata da Alberto Manodori. Una veduta a volo d'uccello, dall'alto, che diventa un vero e proprio genere fotografico. È formato da otto fotografie giustapposte il anorama di tutta la città con i Colli Albani, monte Gennaro e monte Cavo innevati. L'autore è ignoto, ma il «Palazzaccio» avvolto dai ponteggi fa pensare che sia di poco precedente al 1910. Sulla nascita di Ostia Lido esiste una ricca documentazione, spesso l'unica testimonianza rimasta dopo i recenti scempi urbanistici. Come ricorda Oreste Albarano, Ostia Nuova nasce da una legge del 1907 come città-giardino parallela alle dune e al mare, in cui si fronteggiano vari stili, dal Neoclassicismo al Modernismo. Vi partecipano i migliori architetti e ingegneri del tempo. La chiesa Regina Pacis è di Giulio Magni, il Palazzo del Governatorato di Vincenzo Fasolo, la Stazione Marittima di Marcello Piacentini. Attenzione particolare viene riservata agli stabilimenti balneari progettati da architetti come Moretti, Del Debbio, De Renzi, La Padula. Giovan Battista Milani progetta negli anni Venti lo stabilimento «Roma», dalla cupola bizantina, gli archi rampanti e evidenti richiami alla Roma imperiale. Di quel gioiello Liberty, il primo costruito in cemento armato a vista, oggi non rimangono che le fondazioni sommerse, un accenno rimaneggiato del pontile che portava alla rotonda e le fotografie. In vendita in libreria. Informazioni: www.actaphotographica. it
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