Cefalù: il museo mandralisca rischia di chiudere P. Nicita La Repubblica, ed. Palermo 23/03/2005
IL "Ritratto di Ignoto" di Antonello da Messina potrà continuare a sorridere nelle stanze del Mandralisca di Cefalù. Scongiurati, infatti, gli annunciati tagli al budget del museo, per i quali il presidente della Fondazione Giuseppe Simplicio aveva minacciato la chiusura, proprio in coincidenza con l'inaugurazione, il 29 marzo, del nuovo allestimento. L'allarme chiusura era scattato proprio con la riduzione del budget annuale, portato dai 106 mila euro ai 85 mila. «Questa cifra — aveva detto il presidente della Fondazione Madralisca — non ci permetterebbe di tenere aperto il museo». Ma l'assesso-re regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano ha risposto con uno stanziamento aggiuntivo di 20 mila euro. «Il museo può stare tranquillo — dice Alessandro Pagano — le anomalie che si sono verificate con la scorsa finanziaria sono state risolte in tempo reale». La finanziaria 2005 — a fronte di uno stanziamento totale di 500 mila euro, era intervenuta pesantemente. Avendo previsto una riserva di 300 mila euro per il museo delle Marionette, infatti, obbligava automaticamente la decurtazione del budget dei rimanenti musei del capitolo, cioè Mandralisca, Fondazione Lucio Piccolo di Capo d'Orlando e museo del Papiro di Siracusa. La stessa cifra di 20 mila euro verrà destinata anche agli altri musei, con eccezione di quello siracusano del Papiro che ne riceverà 7 mila. La nuova fruizione del museo — sorto nel 1934 per volere del barone Enrico Piraino di Mandralisca, per custodire le sue collezioni e che comprende una pinacoteca, e collezioni malacologica, archeologica, numismatica e ornitologica— è interamente giocata sulla presenza del dipinto. La presentazione del nuovo allestimento, che secondo i responsabili del Centro del Restauro si vuole porre come momento di innovazione nel campo museografico, sia per l'approccio all'opera che per la conservazione, sarà preceduta da un convegno: tra i relatori anche lo scrittore Vincenzo Consolo che al dipinto di Antonello ha dedicato nel 1976 il suo romanzo "II sorriso dell'ignoto marinaio". L'intervento, finanziato dall'assessorato regionale ai Beni culturali, è stato ideato da Ermanno Cacciatore responsabile del laboratorio di Fisica e Ambientalistica del Centro regionale del Restauro. La realizzazione è del Museum Engineering di Gerenzano e del Laboratorio Museotecnico Goppion di Milano, autori di prestigiosi allestimenti nazionali e internazionali. Il nuovo allestimento ha interessato due stanze: nella prima è collocata una quinta con esposte fotografie e pannelli informativi sulla vita e le opere di Antonello, mentre nella seconda vi è il dipinto — proveniente secondo la tradizione da Lipari, acquistato nell'Ottocento dal Barone Mandralisca — collocato all'interno di una teca climatizzata, realizzata dalla stessa ditta che ha lavorato al Louvre per la teca della Gioconda. Anche quispecialiparametri microclimatici e illuminotecnici, sistemi di allarme e fibre ottiche. E anche qui, a bene vedere, lo stesso sottile ed enigmatico sorriso.
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