Carandini: Museo di Roma a via dei Cerchi e nuovi scavi al Circo Massimo Paolo Boccacci La repubblica – ed. Roma 24/3/2005
“Un museo di Roma, sì è mai visto a Roma?» No, professor Carandini, ma dove si potrebbe aprire? ‘Proprio in quel palazzo di via dei Cerchi che sarà riconquistato alla funzione museale, accanto al grande plastico della Roma Antica, un’opera grandiosa, riconosciamolo, del Fascismo, che si trova al Museo della Civiltà romana, e ad altre collezioni». Che cosa dovrebbe ospitare li Museo di Roma? “Soprattutto la storia stratigrafica della città dalla fondazione ad oggi. Cioè la storia di Roma e del suo suburbio, dove poi si alzarono rutti i monumenti dell’antichità. Insomma spiegare dove ciò è accaduto e in quale paesaggio urbano. Un museo di questo tipo esiste nelle principali città del mondo, esemplari quelli di Londra e Amsterdam, e non in una città come Roma. Sarebbe un museo che ricolloca le architetture nelle tre dimensioni spaziali e con modi e tempi precisi”. Andrea Carandini, archeologo di fama mondiale, lo studioso che ha scoperto sul Palatino i resti della reggia degli antichi tedi Roma, non ha dubbi. “Va benissimo l’idea di Minelli di trasferire gli uffici dal palazzo di via dei Cerchi e di farne un grande luogo per la cultura con i reperti dell’Antiquarium comunale, ma pensiamo a connotarlo come il museo della città. Invece la collezione Torlonia prima bisogna acquisirla e poi si penserà dove metterla, ad esempio nel palazzo del San Michele». Professore da tempo era state annunciato dai Campidoglio un progetto di chiusura al traffico di via dei Cerchi... “Non basta chiudere al traffico, bisogna anche cominciare a scavare. Vede quella distesa del Circo Massimo, che ora sembra una specie di marranaccia? Ebbene, c’è una parte scavata, quella verso la Fao, e l’altra a prato». Che cosa propone? “Una grande campagna di scavi, una sorta di “trincea” che tagli il Circo Massimo, costruito nel VI secolo a.C. da Tarquinio Prisco, dal Palatino all’Aventino. Le faccio l’esempio di una barca: sarebbe come affondare un coltello per averne uno spaccato”. Dove si dovrebbe scavare? “Esattamente poco più avanti, al limite degli scavi attuali. E il resto potrebbe diventare una sorta di piazza di Siena». Che c’è li sotto? “E chi lo sa: dobbiamo pensare io grande proprio come facevano i romani e scavare anche sotto il palazzo di via dei Cerchi» Perché? “Lì si potrebbero trovare i cosiddette carceres, da dove partivano le bighe e le quadrighe che si scatenavano per la corsa»
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