CAMPANIA - Studiosi da trenta nazioni al capezzale del paesaggio GIUSEPPE GUIDA La Repubblica 12/06/2013, pagina 1 sezione NAPOLI
L' ATTUALE condizione critica, e per molti aspetti inverosimile, dei beni culturali e del paesaggio in Italia è ben sintetizzata da quanto scrive Salvatore Settis nel suo volume "Italia S.p.A. L' assalto al patrimonio culturale": «Quello che si sta distruggendo non è né il Colosseo né un castello valdostano, né il Parco degli Abruzzi né la più piccola e splendida pieve toscana, ma un monumento ancor più grande, ancor più significativo (anche perché è la salvaguardia di tutti gli altri): la secolare cultura della conservazione messa a punto dagli italiani per generazioni e generazioni, sul piano istituzionale e su quello della coscienza civile». AL TEMPO della crisi, il paesaggio ei beni culturali, capitale fisso dell' intera nazione e dal quale il Sud potrebbe ripartire, sono al contrario utilizzati come materiale da erodere per capitalizzazioni di breve periodo, riciclo di capitali grigi, finte "valorizzazioni" di tipo predatorio, in genere fatte con il sostegno opportunistico degli enti locali. Non è un caso che gli interessi e gli investimenti immobiliari stanno premendo sulle aree di maggior pregio, mentre lo Stato incredibilmente rinuncia. Nel 2012 la Corte dei conti segnalava in maniera allarmata la diminuzione dei fondi pubblici da destinare ai beni artistici e culturali allo 0,19% della spesa pubblica, contro lo 0,34% di pochi anni prima. Nello stesso periodo, la Francia investe un budget cinque volte superiore e la Germania aumenta i propri stanziamenti al 7%. Certo, l' Italia ha un patrimonio enormemente maggiore rispetto agli altri paesi: 3.430 musei, 216 siti archeologici, 10.000 chiese, 1.500 monasteri, 40.000 fra castelli, torri e rocche, 30.000 dimore storiche, 4.000 giardini, 1.000 centri storici importanti ed è custode del maggior numero di beni tutelati dall' Unesco: 45 su 911. La Campania emerge per le questioni più allarmanti. Il Piano Paesaggistico Regionale, sul quale si è perso tempo a discutere per un paio d' anni, è stato messo da parte. L' abusivismo edilizio è il più alto d' Europa: circa il 21% di quello che si costruisce nella regione. Un consumo di suolo determinato anche da discariche più o meno abusive, cave, sbancamenti, che hanno trasformato la piana tra Napoli e Caserta in uno dei territori più inquinati del mondo. E tutto questo mentre il tema all' ordine del giorno della politica regionale è la possibilità di un nuovo condono edilizio. Scenari che destano preoccupazione per come la risorsa territorio possa essere dissipata e condotta a una mutazione irreversibile. Proprio il grande tema del paesaggio e dei beni culturali "al tempo della crisi" sarà al centro del convegno internazionale promosso dal Dipartimento di Architettura della II Università, la cui sede, nella Abbazia di San Lorenzo ad Septimum ad Aversa, è collocata proprio nella grande conurbazione tra Napoli e Caserta. Al convegno "Patrimonio, architettura, LandDesign: conservazione, rigenerazione, innovazione", patrocinato dall' Unesco, che si terrà, a partire dalle 9.30, di domani e venerdì ad Aversa e sabato a Capri, prenderanno parte studiosi provenienti da quasi 30 nazioni. Dopo la relazione introduttiva di Carmine Gambardella, direttore del Dipartimento di architettura e coordinatore scientifico del convegno, ci sarà la lectio magistralis di Aldo Cibic, tra i maggiori architetti italiani e sarà consegnata la laurea honoris causa a Raymond O' Connor, presidente Ceo di Topcon, azienda leader mondiale nei sistemi geospaziali e di rilevamento in grado di intercettare anomalie persino nel sottosuolo, con la quale il Dipartimento di architettura sta conducendo rilievi di diversi siti regionali e gli studi propedeutici al Piano di Gestione della Reggia di Caserta e San Leucio.
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