Carte in tribunale «Maggiori costi per circa 4 milioni» Jacopo Cosi 20/03/2005. L'Unità, ed. firenze
FIRENZE Detto fatto, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha inviato ieri al procuratore della Repubblica presso il Tribunale e al procuratore presso la Corte dei Conti tutta la documentazione del parcheggio sotterraneo alla Fortezza da Basso. Dopo le dure polemiche dell'opposizione e le prese di posizione da parte delle associazioni e dei comitati dei cittadini che hanno accusato il comune di aver compiuto delle irregolarità nella realizzazione del complesso davanti alle mura del Sangallo, a dire come sono andate le cose sarà dunque la magistratura. «Sulla vicenda del parcheggio sotterraneo alla Fortezza da Basso qualcuno continua a fomentare un clima inaccettabile» ribadisce il sindaco, che dopo essere ricorso alla magistratura si riserva «altre eventuali iniziative». Il capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri ribadisce la preferenza per altri metodi: «Noi volevamo una commissione interna. Per il futuro comunque, viste tutte le grandi opere che si faranno a Firenze chiediamo che le procedure siano maggiormente accessibili al consiglio comunale». «La trasparenza l'avremmo voluta con i cittadini prima di tutto e poi con il consiglio comunale -dice Ornella De Zordo di Unaltracittà\ Unaltromondo - ma va bene così, siamo stati noi a volere la trasparenza e anche la magistratura è una via». Nella nota dell'ufficio stampa del comune si aggiunge che il costo «derivante dalle modifiche al progetto indicate dal comitato di settore per ora è valutato fra i tre e i quattro milioni. È una prima stima. La cifra tiene conto sia dei maggiori costi (per la demolizione del manufatto e la ricostruzione del declivio a prato) sia della minore redditività dell'opera; sarà però possibile quantificare con esattezza lo scostamento solo quando verrà definito il nuovo progetto esecutivo», che dovrà presentare Firenze Mobilità, l'associazione temporanea di imprese che ha vinto il project financing sul parcheggio. «Le risorse necessarie - prosegue la nota di Palazzo Vecchio - naturalmente non graveranno sul bilancio di spesa corrente ma saranno reperite attraverso il bilancio ordinario degli investimenti con cui si definiscono le priorità e si finanziano le opere pubbliche previste dall'amministrazione».
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