Sarà la Biennale dell'emotività Daniela Giammusso Nuova Venezia- Mattino di Padova -Tribuna di Treviso, 8/3/2005
Settantrè partecipazioni nazionali, 23 eventi collaterali, la prima volta di due donne alla guida, ma poca Italia. Aspettando un padiglione ad hoc. Tra polemiche e novità, eccola la nuova Biennale di Venezia, sempre più aperta agli scambi internazionali, che dal 12 giugno al 6 novembre festeggerà i suoi primi 110 anni di vita. A presentare la 51a Esposizione Internazionale d'Arte è il suo Presidente Davide Croff, promettendo un'edizione «capace di leggere il passato e presagire il futuro dell'Arte Contemporanea», che riparte con «un progetto triennale di largo respiro teso a ribadire il ruolo centrale che la Biennale ha sempre avuto nel dibattito culturale ed artistico internazionale». Prima grande novità è la guida dell'Esposizione, affidata per la prima volta a due curatrici, entrambe spagnole: Maria de Corral, già direttrice del Reina Sofia di Madrid ora impegnata con il nuovo Museo d'Arte moderna e contemporanea di Santander; e Rosa Martinez, già curatrice dell'Instanbul Modern e della prima Biennale di Mosca inaugurata un mese fa. «Non sarà una Biennale femminista», precisa la de Corral. «Ma avrà le caratteristiche proprie delle donne, saprà cioè parlare dei tenitori dell'intimo, del desiderio, della fragilità e di tutto quanto appartiene alla sfera emotiva». L'apporto delle due critiche d'arte rispetta in pieno il binomio "passato" e "futuro". Ai Giardini della Biennale, la de Corral ha in preparazione "Le esperienze dell'arte", con le opere di 42 artistiche rappresentano le tendenze dell'Arte dal 1970 ad oggi (e così capiterà di ammirare Francis Bacon e Tapies accanto a cinquantenni e alle generazioni più recenti). Nei 9mila metri quadrati delle Corderie e delle Artiglierie dell'Arsenale, "Sempre più lontano" della Martinez, ispirata dal suo eroe Corto Maltese, raccoglie invece video, sculture ed installazioni per le tendenze più attuali, di ricerca e a volte «periferiche» di 49 artisti internazionali. Tra gli altri primati della 51a Biennale, il debutto della Cina, in vista di uno scambio per il 2006, in quel paese anno dell'Italia. L'intento è di portare l'Esposizione ospite anche di altre Biennali, come di altre zone d'Italia (lo scorso anno accadde in sette regioni). Tra gli eventi collaterali, 23 tra mostre, perfomance, convegni che spaziano dall'arte visiva alla poesia contemporanea, fino al simposio previsto per dicembre, diretto da Robert Storr, già nominato curatore della Biennale del 2007. Fra settantatre nazioni presenti a Venezia, in molti lamentano l'esigua presenza di artisti italiani. Solo due, Monica Bonvicini e Francesco Vezzoli, al Padiglione Italia; ed altrettanti all'Arsenale, Micol Assael e Bruna Esposito. «La scelta degli artisti è competenza dei curatori e mai penseremmo di influenzarli», si difende Croff. «Proprio riflettendo sulle funzioni della Biennale ed il nuovo ruolo promotore che deve ricoprire ci siamo accorti che ormai il Padiglione Italia è sede della mostra internazionale», e quindi che, paradossalmente, «l'Italia che ospita la Biennale non ospita se stessa». Ecco quindi, l'ultima attesa novità: già dall'edizione 2007, almeno nelle intenzioni, l'Italia, come tutti gli altri paesi ospiti, avrà un suo padiglione con un proprio curatore, da realizzare in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali in uno spazio già esistente all'Arsenale.
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