Al via da oggi i tavoli tecnici per la competitività: Enit e incentivi per la banda larga PAOLO ANDRUCCIOLI il manifesto - 01 Marzo 2005
Si parte oggi con i tavoli tecnici (è stato stabilito tutto il calendario degli incontri), ma fino a ieri sera il documento elaborato dal governo sulla competitività non era stato consegnato ancora ufficialmente alle parti sociali che sono coinvolte. Solo le agenzie di stampa hanno cominciato a dare in tarda sera qualche prima anticipazione dei contenuti dei due provvedimenti (che però potrebbero diventare un unico testo).
Il documento del governo è molto corposo, 94 pagine, e spazia dalla semplificazione amministrativa, alle misure specifiche per singoli settori.
In evidenza, per esempio, le misure per lo sviluppo della banda larga. Gli interventi per la realizzazione delle strutture per la banda larga già previste dalla delibera Cipe del novembre del 2003 potranno essere realizzate in tutte le aree sottosviluppate.
Il testo del governo allarga dunque la vecchia delibera del Cipe che prevedeva interventi dello Stato per la realizzazione di reti a banda larga in tutte quelle zone dove gli operatori privati non avrebbero realizzato simili strutture, non ritenendole vantaggiose dal punto di vista dei profitti di impresa. Così - sempre secondo le anticipazioni diffuse ieri sera - l'articolo specifico della bozza del governo ribadisce il contributo di 5,1 milioni di euro all'anno per la fondazione Ugo Bordoni nel triennio 2005-2207. Cambia anche il capitolo Umts. La bozza dei decreti (o del decreto) cambia infatti la finanziaria 2004, togliendo dalle piattaforme per la banda larga, che usufruiscono dell'incentivo di 75 euro per ciascun utente, il sistema di telefonia mobile Umts.
Tra le altre novità che saranno contenute nel testo sullo sviluppo c'è anche l'annunciata trasformazione dell'Enit. Il vecchio ente nazionale per il turismo viene così posto in liquidazione e viene affidato a Sviluppo Italia il compito di costituire una società con capitale sociale di 50 milioni denominata Italia Turismo.
A questa nuova società saranno trasferiti il personale e le funzioni attualmente svolte dall'Enit. La missione di Italia Turismo, sempre secondo il governo, sarà quella di riorganizzare l'offerta turistica nazionale, la promozione all'estero del sistema turistico nazionale, la promozione di progetti strategici nazionali per incentivare la presenza dei turisti in Italia.
Alle Regioni verrà affidato un compito nella nuova società, visto che potranno designare quattro componenti su nove nel consiglio di amministrazione di Italia Turismo.
Nel nuovo testo del governo vengono ritoccate anche le norme sul silenzio-assenso nelle procedure di semplificazione amministrativa. Per il rilascio dei provvedimenti amministrativi «il silenzio dell'amministrazione competente equivale a provvedimento di accoglimento della domanda senza necessità di ulteriori istanze o diffide, se la medesima amministrazione non comunica all'interessato il procedimento di diniego».
I tempi del procedimento vengono ristretti. Si passa infatti dai 90 giorni inizialmente previsti ai 30. Altre misure verranno prese sempre in tema di semplificazione delle procedure burocratiche. Si tratta di un punto che stava molto a cuore della Confindustria.
Il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha ripetuto in tutte le occasioni la sua richiesta di semplificazione per le attività di impresa. Ieri l'ex ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha rilanciato il discorso anche a livello europeo. Per Tremonti la semplificazione deve essere attuata in tutta la Ue, proprio lì dove le aziende sono più contrastate - dice - dalla concorrenza asiatica. Nelle procedure di semplificazione - lanciano invece l'allarme i sindacati - potrebbero essere inserite però anche le nuove norme sulla sicurezza, quelle previste dal Testo unico di cui parliamo in un altro articolo in questa pagina.
Il nuovo testo sul rilancio della competitività prevede anche una parte sugli investimenti in Italia. Al fine di coordinare tutte le iniziative utili ad accrescere gli investimenti finanziari e anche le risorse umane, verranno messe in atto alcune inziative ad hoc. Per questo scopo viene costituito presso il Cipe, un Comitato per l'attrazione delle risorse in Italia.
Nello stesso tempo la bozza del governo si preoccupa delle aziende italiane che sono andate all'estero. Le imprese italiane che hanno già trasferito la propria attività all'estero, ma che intendono investire nuovamente in Italia potranno farlo sulla base di speciali agevolazioni e sulla base degli incentivi concessi alle imprese estere regolare con i contratti di localizzazione. Nello stesso tempo viene anche costituito un fondo per il salvataggio delle aziende in crisi. Si tratta nello specifico di un fondo per il finanziamento degli interventi consentiti dagli orientamenti della Ue sugli aiuti di Stato proprio per il salvataggio e la ristrutturazione delle aziende in difficoltà.
Spetterà dunque ora alle parti, sindacati e organizzazioni degli imprenditori analizzare le varie proposte. La scorsa settimana il presidente Silvio Berlusconi aveva già annunciato che il governo è pronto anche a chiedere la fiducia sul provvedimento. Il varo è infatti previsto per venerdì.
Da oggi si svilupperanno quindi i cosiddetti tavoli tecnici. Oggi sarà la volta del capitolo giustizia(ovvero riforma del diritto fallimentare, diritto societario, ecc.). Domani si parlerà di attività produttive e innovazione, con una parte dedicata alle infrastrutture e all'ambiente. Sempre domani è previsto anche un tavolo sul welfare. Per giovedì sono previste riunioni sulla semplificazione, l'innovazione, la ricerca e «il capitale umano».
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