SICILIA - Musumeci duro «Zichichi mente ora si dimetta». Scatta la querela Giovanni Ciancimino LA SICILIA Domenica 16 Dicembre 2012
Palermo. Botta e risposta tra Nello Musumeci, l'assessore Antonino Zichichi e il figlio Lorenzo con condimento di carta bollata. A proposito di presunte incompatibilità tra le attività di Zichichi Jr. e l'incarico di assessore ai Beni culturali del padre (che aveva chiamato in causa «la validità del teorema di Wigner che stabilisce l'esatta eguaglianza tra i due versi in cui scorre il tempo: dal passato verso il futuro e viceversa») attacca il deputato regionale Musumeci: «L'assessore Zichichi dovrebbe chiedere scusa ai siciliani e lasciare subito il governo regionale. Tanto di rispetto per lo scienziato, ma la Regione non è un laboratorio di fisica nucleare. Un uomo di governo che nella sua funzione pubblica dice il falso, forse per tutelare gli interessi privati di un suo familiare, non è compatibile con il ruolo che ricopre. Si dimetta o provveda Crocetta se è coerente».
Arriva la carta bollata. Zichichi padre rende noto che Lorenzo ha dato mandato ai suoi avvocati di formulare la denuncia per diffamazione contro Nello Musumeci. E afferma: «Invece di invitarmi alle dimissioni, Musumeci dovrebbe riflettere sul suo ruolo di candidato per il centrodestra alla Presidenza della Regione. Avrebbe dovuto essere l'esempio della correttezza politica del centrodestra nella nuova sfida aperta dalle elezioni in Sicilia. Ha invece preferito diventare un diffamatore dando un contributo senza precedenti per notizie false contro un imprenditore che ha saputo far conoscere nel mondo tesori d'arte siciliani. Musumeci intende colpire me tramite mio figlio, che si difenderà da solo nelle sedi opportune».
Il prof. Zichichi, quindi, precisa che Musumeci ripete ciò che è stato già dimostrato essere una notizia falsa: «Lorenzo Zichichi non è mai stato socio di Mercadante. La società diretta da Lorenzo è associata a gruppi di imprese che comprendono numerosi e tra i più importanti operatori del settore in cui lavora, per appalti banditi in tutta Italia. Mio figlio si è già ritirato da tutte le Ati che possano dar adito a qualsiasi ipotesi di conflitto di interesse con il mio ruolo di assessore alla Cultura». Sul fatto, lo scienziato precisa ancora: «Per la gara delle Eolie, in cui l'Ati è l'unica ad avere le carte in regola, si tratta di una gara che è partita quando Crocetta non era presidente nè io assessore. Lorenzo ha dato incarico ai suoi avvocati di trovare la soluzione per uscire dall'Ati senza danneggiare alcuno, ma comunque e soprattutto senza che la sua società "Il Cigno" possa trarre un qualsivoglia beneficio economico». E su facebook, in uno dei due profili di Beppe Grillo, è apparso un post sulle vicende siciliane: «La persona di Rosario Crocetta è al di sopra di ogni sospetto, per questo il M5S valuterà nel merito ogni singolo provvedimento per il bene della Sicilia. Lo stesso non si può dire dei partiti che lo appoggiano dove si annida la vecchia nomenclatura che ha governato l'isola con Cuffaro e Lombardo. Tra loro spicca il neo presidente dell'ars Giovanni Ardizzone che ha dichiarato che adotterà tutte le misure del governo Monti in tema di riduzione di costi della politica in base alle quali il suo stipendio non potrà superare gli € 13150. Mentre i portavoce del M5S prenderanno € 5000 lordi al mese, il paese è ancora in mano a questa gente che ritiene giusto guadagnare quanto dieci operai messi insieme. Se il debito pubblico ha superato i 2000 miliardi di euro (più di € 31000 per ogni italiano, neonati compresi, ndr) in gran parte è dovuto ai costi esorbitanti della politica che permettono a un consigliere della provincia di Catania di prendere € 6000 al mese e contemporaneamente continuare a riscuotere lo stipendio per il lavoro che svolgeva in precedenza, naturalmente anche questo a carico della collettività. Per non parlare delle note spese dei porci e delle mignotte della Regione Lombardia che addebitavano tutte le spese personali, dal taglia erba ai conti nei pub, sul conto di Pantalone».
16/12/2012 |