Beni culturali: nuovo accordo ministero-Cei Luoghi dell'Infinito, 1/3/2005
Conciliare le ragioni della tutela dei beni culturali di interesse religioso con le ragioni della liturgia e della spiritualità. Mettere d'accordo le logiche delle sovrintendenze con le esigenze delle comunità di fedeli. Un passo ulteriore verso il raggiungimento di questo delicato equilibrio è stato compiuto. Il presidente della Cei, cardinale Camillo Riuni, e il ministro per i Beni e le attività culturali, Giuliano Urbani, hanno firmato la nuova Intesa relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche. Nuova perché «integra e sostituisce» quella del 13 settembre 1996 e «dà attuazione» all'analogo documento firmato il 18 aprile 2000 relativo agli archivi e alle biblioteche ecclesiastiche. Tenendo conto delle modifiche legislative introdotte dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e dalla legge costituzionale che ha innovato il titolo V della Costituzione. Composta di nove articoli, l'Intesa rafforza e disciplina lo scambio di informazioni e la collaborazione in materia di restauro, scavi archeologici, sicurezza delle chiese, inventario e catalogazione, prestito di opere d'arte, adeguamento liturgico delle chiese e procedure da seguire in caso di calamità naturali. In caso di mancato accordo, a livello locale, tra il vescovo e la soprintendenza, la parola passerà al dipartimento competente del Ministero, che interverrà d'intesa con il presidente della Cei o un suo delegato.
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